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L’allenatore come educatore e formatore

  • alde924
  • 26 ago 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Immagine presa da mamme.it

L’allenatore ha il compito di formare e accompagnare i bambini lungo il viaggio alla scoperta del calcio, ha l’obiettivo di far divertire i giovani calciatori e di metterli nella condizione di potersi esprimere al massimo delle proprie potenzialità. La carriera di una allenatore può essere divisa a grandi linee in tre fasi:

La prima, quando è ancora inesperto cerca di stabilire con i calciatori un rapporto di amicizia, poi col passare del tempo acquisisce sempre più esperienza fino ad arrivare alla seconda fase, quella più autoritaria, infine nell'ultima fase, quando raggiunge la piena maturità, riesce ad instaurare con la squadra un rapporto di reciproco insegnamento e apprendimento, dove sia lui che i suoi allievi imparano ed insegnano allo stesso tempo. Potrebbe sembrare strano che degli allievi abbiano qualcosa da insegnare al suo formatore, ma proprio perché quest’ultimo ha acquisito una maturità tale e un grande spirito di osservazione, riesce ad apprendere qualcosa dai propri calciatori.

“L’allenatore, visto come “educatore e formatore”, deve assumere responsabilità sportive, sociali e pedagogiche. Il suo ruolo tecnico è importantissimo; infatti, tutti gli errori che trasmetterà ai suoi allievi durante gli anni di formazione tecnica influiranno negativamente sul futuro calcistico dei ragazzi.” Horst Wein

Il formatore, come obiettivo principale, deve sempre aspirare ad allenare il meglio possibile i ragazzi, spingendoli sempre a migliorarsi senza mai dimenticare l’aspetto ludico dello sport. Quando un allenatore pensa alla propria carriera smette di pensare al bene dei propri allievi e questo è l’errore più grande che possa commettere. Un altro aspetto molto importante per l’allenatore è la lungimiranza, non deve sacrificare la futura formazione dei giovani talenti per ottenere una vittoria nell'immediato. Può sembrare un aspetto scontato, ma spesso molti allenatori si lasciano influenzare dalla momentanea soddisfazione di una vittoria trascurando la formazione dei singoli giocatori che darà i suoi frutti nell'arco di molti anni.

Purtroppo è un problema aggravato anche dal fatto che le organizzazioni federali regionali propongono modelli di competizioni a età sempre inferiori che premiano in maniera forte la vittoria a discapito dell’apprendimento e della crescita dei giovani. Se le federazioni che sono coloro che dovrebbero fornire le linee guida per l’insegnamento del calcio giovanile propongono questi sistemi significa che per cambiare sarà necessario uno sforzo ancora maggiore delle singole società e dei singoli allenatori.

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